People at Work: A Global Workforce View
Ormai da cinque anni, ADP Research intervista lavoratori di tutto il mondo per saggiare le loro esperienze professionali. Questo studio ha sottolineato la grave recessione economica, la conseguente crisi del costo della vita e il cambiamento monumentale legato al lavoro da remoto e ibrido a livello mondiale.
Per la prima volta, People at Work si basa sull'ADP Research Global Workforce Survey, uno studio approfondito condotto con cadenza annuale dal 2015. Il sondaggio raccoglie informazioni sul mercato del lavoro dal punto di vista dei lavoratori per offrire spunti che possono migliorare la realtà professionale attraverso una migliore comprensione delle opinioni e delle aspettative dei dipendenti.
Basato sui dati raccolti da quasi 38.000 lavoratori adulti di 34 mercati in sei continenti, People at Work 2025 presenta i punti di vista di dipendenti di un'ampia gamma di settori, livelli di istruzione, ambienti di lavoro in presenza o remoto e competenze diversi.
Scarica la tua copia di questa nuova versione del report per rimanere sulla strada giusta nel mondo del lavoro di oggi e sfruttare le opportunità che sorgeranno nel futuro del lavoro.

Temi dello studio globale del 2025
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1. Sviluppo delle competenze
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2. Engagement dei dipendenti
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3. Stress
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4. Più lavori
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5. Discriminazione
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6. Barriere professionali
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7. Intelligenza artificiale
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8. Equità retributiva
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9. Sorveglianza sul posto di lavoro

1. Sviluppo delle competenze
I licei e le scuole professionali preparano i giovani adulti a entrare nel mercato del lavoro, ma il percorso di apprendimento non può terminare con il diploma. Dati i rapidissimi progressi tecnologici che gravano su datori di lavoro e dipendenti, la formazione e l'apprendimento continuo sul lavoro hanno acquisito la stessa importanza dell'istruzione superiore, se non addirittura di più. Persino i lavoratori con una laurea specialistica potrebbero dover incrementare le proprie competenze professionali.
ADP Research ha scoperto che la formazione sul lavoro e le altre forme di incremento delle competenze offerte dalla maggior parte dei loro datori di lavoro sono insufficienti. Solo il 24% dei lavoratori di tutto il mondo è certo di possedere le competenze necessarie per ottenere una promozione nel prossimo futuro. Gli intervistati che si dichiarano pienamente d'accordo con il fatto che il proprio datore di lavoro stia investendo nelle competenze necessarie per un avanzamento di carriera sono appena il 17%.

2. Engagement dei dipendenti
Nel 2024, quasi un dipendente su cinque a livello globale ha segnalato di essere totalmente coinvolto sul lavoro, la percentuale più alta degli ultimi dieci anni. È stato il terzo anno consecutivo in cui il numero di lavoratori coinvolti è aumentato. La percentuale globale di dipendenti coinvolti si assesta attualmente al 19%, cinque punti in più rispetto al risultato minimo del 2020, durante la pandemia, quando solo il 14% aveva dichiarato di essere totalmente coinvolto sul lavoro.
Un altro dato in risalita è la percentuale di persone in tutto il mondo che ogni giorno si reca al lavoro (56% nel 2024), aumentata di otto punti rispetto al 2022. Mentre la percentuale di pieno coinvolgimento dei lavoratori che ogni giorno si recano in ufficio cresce stabilmente ormai da qualche anno, la categoria con il tasso di coinvolgimento più elevato rimane quella dei dipendenti ibridi.

3. Stress
Man mano che la società e l'economia si adattano alla nuova normalità post-pandemica, l'incertezza professionale diminuisce e i lavoratori hanno più possibilità di trovare lavori appetibili. Tutto questo si traduce in una riduzione dello stress. Abbiamo rilevato che nel 2024 il tasso di stress cronico dei lavoratori è ai minimi storici, di svariati punti percentuali in meno rispetto al 2023.
Questa diminuzione continua una tendenza cominciata dopo la pandemia, da quando sempre meno persone ogni anno segnalano tassi elevati di stress sul lavoro. Tuttavia, questo allentamento non coincide con un aumento della soddisfazione dei lavoratori. Lo stress intenso si è ridotto, ma le persone che affrontano con gioia il lavoro sono ancora troppo poche. Secondo il nostro report, che riunisce i risultati di svariate aree geografiche, i lavoratori con il carico di lavoro più pesante sono quelli europei.

4. Più lavori
Il tasso di occupazione globale avrà anche raggiunto l'apice 2024, ma i lavoratori di molte parti del mondo faticano a gestire l'elevato costo della vita a causa di un reddito troppo basso. Nel 2024, più della metà dei lavoratori di tutto il mondo ci ha rivelato di vivere alla giornata. Non stupisce quindi che tanti facciano più di un lavoro per arrivare a fine mese. A livello globale, il 23% dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato di svolgere due o più lavori.
Il costo della vita non è l'unico motivo che li spinge a farlo, ovviamente. I fattori per cui i lavoratori decidono di cercare lavoro extra sono tanti e le motivazioni cambiano molto in base all'età. Datori di lavoro e manager delle HR troveranno tutti i dettagli nel report People at Work 2025, che riunisce i dati delle forze lavoro di 34 Paesi.

5. Discriminazione
Assumere e fidelizzare i talenti è una sfida costante, soprattutto quando entra in gioco la discriminazione sul lavoro. Anche se trovare nuovo personale può essere relativamente semplice, promuovere un ambiente inclusivo è fondamentale per incrementare il coinvolgimento e la produttività. Le nostre conclusioni mostrano che chi è vittima di discriminazione ha un rapporto meno saldo con il datore di lavoro e spesso è meno produttivo. Tenendo conto di ciò, è ancora più importante che i datori di lavoro affrontino questi problemi.
Negli ultimi tre anni, abbiamo rilevato che in molte aree geografiche l'atteggiamento nei confronti della discriminazione è cambiato. La discriminazione, che sia personale o istituzionale, può avere tante cause e coinvolgere dipendenti a tutti i livelli di un'azienda. Il nostro report contiene le ultime scoperte in svariati settori globali per permettere di capire meglio l'impatto della discriminazione sul benessere dei dipendenti e sulla produttività aziendale.

6. Barriere professionali
La crescita professionale non è solo questione di sviluppo di competenze sul lavoro, ma riguarda anche la presenza di un chiaro percorso di avanzamento.
Secondo il nostro studio, molti dipendenti ritengono di avere opzioni limitate in tal senso e questo influenza direttamente la loro decisione di licenziarsi. Mentre dipendenti sono soddisfatti delle loro attuali posizioni, un numero consistente cerca attivamente più responsabilità e uno stipendio più alto. Infatti, le "opportunità di crescita professionale" sono state indicate come il motivo principale per rimanere con un datore di lavoro, davanti a fattori come modalità di lavoro flessibili e incentivi.
In mancanza di queste opportunità, i datori di lavoro corrono un altro rischio oltre alla fidelizzazione: una diminuzione della produttività. I lavoratori convinti di dover cambiare datore di lavoro per progredire professionalmente hanno 2,6 volte più probabilità di ritenersi altamente produttivi.

7. Intelligenza artificiale
Negli ultimi anni si è discusso molto del potenziale trasformativo dell'IA sul posto di lavoro. Il nostro studio analizza questo tema scottante dalla prospettiva più importante di tutte: quella dei lavoratori. Abbiamo chiesto alle persone di tutto il mondo che opinione hanno dell'IA, in che misura sono pronte ad accoglierla e se temono di perdere il lavoro a causa dell'introduzione di questa tecnologia.
Il risultato? I lavoratori hanno espresso sentimenti contrastanti. Mentre solo 1 lavoratore su 10 temeva di essere sostituito con l'avvento della tecnologia, più del 30% dei dipendenti fermamente convinti che l'IA avrebbe potuto sostituirli ha cercato attivamente lavoro o ha sostenuto colloqui. Questi risultati sono una chiave di lettura essenziale per i datori di lavoro che desiderano comprendere le emozioni spesso contraddittorie dei dipendenti: l'entusiasmo per il potenziale della tecnologia misto all'apprensione per l'impatto che la stessa tecnologia potrebbe avere.

8. Equità retributiva
La percezione della parità retributiva da parte dei dipendenti è una componente fondamentale per mantenere una forza lavoro motivata e produttiva. Fortunatamente, nel 2024, a livello globale, meno lavoratori hanno lamentato problemi di paga rispetto ai due anni precedenti. D'altro canto, il personale riferisce ancora grosse lacune di parità retributiva, in particolare tra uomini e donne.
A livello mondiale, il 28% delle donne intervistate ha affermato di non ricevere una retribuzione adeguata, rispetto al 23% degli uomini. Il nostro studio ha rilevato che il divario di genere aumenta con l'aumentare dell'età anagrafica e dell'avanzamento di carriera. L'età, il livello di responsabilità, il settore e le mansioni svolgono anch'essi un ruolo importante nella percezione dell'equità retributiva dei lavoratori. Scarica lo studio People at Work 2025 per scoprire quali mercati e settori sono maggiormente interessati dalla mancanza di parità retributiva.

9. Sorveglianza sul posto di lavoro
Durante la pandemia, il lavoro da remoto si è diffuso rapidamente fino a diventare la prassi e ha cambiato il modo in cui le aziende interagivano con i dipendenti che non potevano più vedere di persona. Si è assistito all'aumento della domanda di software in grado di rilevare la digitazione, acquisire schermate e monitorare i movimenti del mouse. Queste pratiche di sorveglianza hanno influito negativamente sulle dinamiche tra dipendenti e datori di lavoro non solo per il lavoro da remoto, ma anche per il lavoro ibrido o in presenza.
Dalla ricerca che abbiamo condotto nel 2024 emerge che quasi un terzo (32%) dei dipendenti di tutto il mondo si sente osservato dal datore di lavoro. Questa percentuale aumenta poi in base all'età, all'identità etnica e all'anzianità aziendale. Ci aspettiamo che questi risultati a livello di mercato interessino i datori di lavoro che desiderano approfondire la relazione tra la sensazione dei dipendenti di sentirsi osservati e il loro livello di produttività e stress sul lavoro.
L'Europa in numeri
Svizzera
37%
La percentuale di lavoratori svizzeri che segnala di ricevere talvolta, spesso o sempre uno stipendio inferiore a quello previsto è molto più alta della media europea del 23%.
Italia
15%
La percentuale di dipendenti italiani pienamente coinvolti al lavoro. Questo numero è più alto per i lavoratori ibridi, anche se l'Italia rientra nel terzo più basso di tutti i mercati per il coinvolgimento.
Paesi Bassi
18%
La percentuale di dipendenti che subisce discriminazioni sul lavoro è aumentata rispetto al 10% del 2022, l'incremento maggiore di tutti i mercati analizzati.
Francia
21%
La percentuale di lavoratori francesi pienamente coinvolti è aumentata del 5% dal 2023. In testa troviamo i dipendenti ibridi (28%), mentre il fanalino di coda è rappresentato da chi lavora da remoto (8%).
Spagna
8%
La scarsa percentuale di persone che in Spagna si sono identificate come appartenenti a una minoranza e che hanno successo sul lavoro, rispetto al 33% di chi non appartiene a una minoranza.
Germania
60%
Il numero di lavoratori tedeschi costretti a recarsi in ufficio è il doppio rispetto alla media europea del 30%. Rispetto all'anno precedente, si è verificato un aumento del 12%.
Polania
15%
La percentuale di lavoratori polacchi pienamente coinvolti è diminuita del 4% rispetto al 2023. Si tratta di uno dei pochi mercati in cui i dipendenti che si recano in ufficio sono i meno coinvolti (13%).
Regno Unito
21%
Il coinvolgimento è aumentato del 3% rispetto all'anno precedente, raggiungendo il massimo storico da quando abbiamo cominciato a misurarlo nel 2015 (14%). È molto più probabile che a essere coinvolti siano i dipendenti ibridi rispetto a chi si reca in ufficio o chi lavora da remoto.
Europa
30%
Il numero di lavoratori europei che ritiene di ricevere uno stipendio troppo basso rispetto al lavoro che svolge è il più alto di tutte le aree geografiche analizzate.
Svizzera
16%
In Svizzera, i lavoratori pienamente coinvolti sono pochi. La fascia 18-26 anni è la meno coinvolta di tutte, sia a livello nazionale che tra tutti i mercati analizzati.
Italia
40%
Il 40% delle donne italiane afferma di ricevere uno stipendio troppo basso rispetto al lavoro che svolge, contro il 31% degli uomini.
Paesi Bassi
58%
Il numero di lavoratori olandesi che nel 2024 ha segnalato errori retributivi è aumentato del 40% dal 2023 ed è superiore alla media europea del 52%.
Francia
37%
Il numero di lavoratori francesi secondo cui lo stipendio che riceve non è proporzionato al lavoro che svolge. Si tratta della terza percentuale più alta tra tutti i mercati analizzati.
Spagna
56%
Più della metà dei lavoratori spagnoli ha riscontrato errori retributivi nel 2024, il 47% in più rispetto al 2023 e una percentuale maggiore rispetto alla media europea del 52%.
Germania
33%
Un terzo dei dipendenti tedeschi dice che la "flessibilità oraria" è il fattore più importante per decidere se continuare a lavorare per l'attuale datore di lavoro o meno.
Polania
41%
La percentuale di lavoratori polacchi che si sente giudicata per l'utilizzo di modalità di lavoro flessibili è più alta sia della media globale (32%) che di quella europea (30%).
Regno Unito
31%
La percentuale di donne britanniche che sostiene di ricevere uno stipendio troppo basso rispetto al lavoro che svolge, contro il 20% degli uomini.
Europa
34%
La percentuale di lavoratori di quest'area geografica che ha indicato la "flessibilità oraria" come il motivo principale per cui rimanere con il suo attuale datore di lavoro.
Svizzera
19%
La percentuale di dipendenti svizzeri che si dichiara ottimista riguardo all'IA e secondo cui avrà un impatto positivo sul suo lavoro nel prossimo anno, rispetto all'11% del resto d'Europa.
Italia
62%
La percentuale di lavoratori italiani che vive alla giornata è più alta della media europea del 51% e di quella globale del 57%.
Francia
55%
Mentre nel 2023 i lavoratori francesi che hanno segnalato errori retributivi erano il 51%, nel 2024 la percentuale è salita al 55%.
Spagna
23%
Più di un quinto dei dipendenti spagnoli afferma che l'ostacolo principale all'avanzamento di carriera è la mancanza di opportunità, una percentuale maggiore rispetto alla media europea del 17%.
Polania
46%
Quasi la metà dei lavoratori polacchi ha riscontrato errori retributivi nel 2024 (un aumento significativo rispetto al 36% del 2023).
Regno Unito
22%
Oltre un quinto dei lavoratori britannici è fermamente convinto di possedere le competenze per un avanzamento di carriera nei prossimi tre anni, la percentuale maggiore di tutti i mercati europei analizzati.
Europa
19%
L'Europa ha la maggiore percentuale di dipendenti con un carico di lavoro troppo pesante rispetto a tutte le altre aree geografiche.
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